"Stella"

Il cortometraggio di Gabriele Salvatores






Un supermercato. Una giovane donna che nasconde qualche prodotto alimentare sotto la giacca e poi, prima di uscire e pensando alla figlia che l'attende in macchina, ruba un giocattolo con cui si possono cucinare dolci. La fuga in auto avrà un esito tragico: la donna muore e la figlia, Stella, ha una gamba gravemente lesionata. 27 anni dopo assistiamo a un colloquio tra un'importante chef donna e una ragazza non facile ma con un grande talento nel preparare dolci.
Gabriele Salvatores partecipa con questo cortometraggio al progetto "perFiducia",sponsorizzato da Intesa Sanpaolo, che ha al centro il tema della fiducia. Quasi volesse muoversi in direzione opposta e contraria rispetto alla freddezza cinica che pervadeva i personaggi di Quo Vadis Baby? Salvatores sviluppa una riflessione sulla scuola della sofferenza. Chi ha sofferto nel passato non necessariamente si impegna perché anche altri debbano soffrire. Può invece godere del vantaggio della compassione perché, nell'accezione latina del termine, sa cosa significa 'patire con'. È quanto accade a Stella che, divenuta adulta, sa vedere nella ragazza che le sta di fronte quasi un ritratto, più che di se stessa, della madre di cui conosceva i problemi. L'incontro diventa così occasione di scambio fiducioso tra due esseri umani che dal dolore fanno nascere la speranza. Come accadeva nel finale di Io non ho paura e con una particolare attenzione ai primi piani che marcano la differenza sul piano sociale mentre, al contempo, sottolineano una crescente vicinanza nel "sentire"